Sezione Musica       Music Section

Sguardi intimi sulla canzone italiana degli anni Cinquanta
di Franco Dell'Amore (Dell'Amore Management)

La canzone italiana degli anni Cinquanta è documentata nelle foto di Giuseppe Palmas con lo sguardo di chi è cosciente di dover comunicare ad altri la raggiunta intimità con l'artista. Un obiettivo intimo ed indiscreto che rivela la complicità del protagonista e la professionalità del fotografo. Conseguente è l'imbarazzo per chi aggiunge altri occhi tra le pareti domestiche o nelle situazioni mondane per cogliere quel clima che la sola canzone non può più restituire.

Domenico Modugno al Festival di SanremoTra le migliaia di foto dell'Archivio Giuseppe Palmas che documentano anche l'esordio della canzone italiana è opinabile la scelta delle cinquanta immagini esposte; criteri estetici, documentaristici e sentimentali si sono accavallati costituendo un tracciato del tutto personale di cui mi sento tremendamente responsabile. Gli anni 1951 e 1960 sono gli estremi cronologici entro i quali si muovono i cantanti ed i loro inseguitori. Anni non casuali: il 1951 dà il via al Festival di Sanremo, il 1960 chiude un'epoca musicale ed apre quella del rock.

L'avventura non può che iniziare con uno sguardo indiscreto nel dècolletè di Nilla Pizzi datato settembre 1951. Adionilla Pizzi, questo il vero nome, è uno dei volti più rappresentati nell'archivio. Dalle tante foto emergono i corteggiatori, le pose sinuose ma sempre eleganti di Nilla. Lei dice di essere nata nel 1951 con il Festival di Sanremo dove vinse con Grazie dei fiori, ma all'epoca aveva già al suo attivo decine di incisioni di motivi romantici alternati a rumbe, sambe e conghe. Nel 1952 a Sanremo si aggiudicò il primo posto con Vola colomba, il secondo posto con Papaveri e papere ed il terzo posto con Una donna prega, record ancora insuperato per il più grande concorso italiano. La "regina della canzone" nel 1953 deve accontentarsi del secondo posto con Campanaro, un'insopportabile canzone dedicata ai giovani alpini dell'Adamello. Comunque, grazie Nilla per lo stile di vita che altri dovrebbero imitare.

Al Festival di Sanremo del 1951 approdò anche Achille Togliani su invito del maestro Angelini. Fu un anno di successi ed aumentarono le richieste di autografi da parte di tantie fans. Durante le riprese di un fotoromanzo conobbe una certa Sofia Lazzaro (poi divenuta Sofia Loren) che forse intenerì con la sua voce suadente ed il suo charme, come fece con tante altre ragazze amanti delle spider. Achille Togliani rappresentò la "canzone confidenziale", affinò lo stile melodico della canzone italiana dei primi anni Cinquanta facendola uscire dal genere strapaesano degli "stornelli".

Trio Renato CarosoneDell'ottobre del 1951 è la foto del Trio Carosone, costituitosi due anni prima per inaugurare lo Shaker Club di Napoli dell'impresario Pacenza. Il piano di Renato Carosone era affiancato dalla vivace batteria di Gegè Di Giacomo e dall'olandese Peter Van Wood, anche lui immortalato con la sua chitarra elettrica che produceva strani effetti calpestando una pedaliera. Il repertorio di Carosone era ancora tutto americano, la commistione di quest'ultimo con la canzone napoletana nasce qualche anno dopo con Tu vuò fa' l'americano (1956) dove il ritmo di boogie-woogie sostiene un testo tutto partenopeo. Il 4 giugno del 1955 il gruppo inaugura la Bussola di Viareggio e nello stesso locale vengono ripresi un mese dopo dalla macchina fotografica di Palmas. Nel 1960 Renato Carosone si ritira da ogni forma di spettacolo. I tempi stanno cambiando, il napoletano fiuta l'aria e non si fa cogliere sulla scena dal movimento del Sessantotto italiano che proprio con la contestazione della Bussola dà il segnale di partenza.

Teddy RenoDopo aver lavorato a Radio Trieste ed essersi spacciato per un agente del servizio segreto americano, Teddy Reno - fotografato nel 1951 e 1952 - fondò, con i soldi del padre, la casa discografica Cgd (Compagnia Generale del Disco). Divenne interprete di un genere, il "confidential-song", che gli fece accostare inossidabili standard americani a canzoni come Piccolissima serenata o Addormentiamoci così. Nel 1950 cantò in Argentina per Juan ed Evita Peron in una serata degli equivoci, dove l'ambasciatore italiano lo scambiò per Giacomo Rondinella e Teddy Reno ricevette gli applausi destinati a John Wayne. Si dedicò in seguito e per tanti anni ai Festival degli Sconosciuti dove conobbe una ragazzina tutta pepe (Rita Pavone) che nel 1968 sposò.

Le foto del 1951 terminano con il Quartetto Stars costituito esclusivamente di voci femminili (Mariuccia Barbesini, Mariolina Gai, Enrica Pereno e Santina Della Ferrera) ed iniziano quelle del 1952 con il bicchiere ed il sigaro di Luciano Tajoli. Celebre per i suoi "svolazzi" vocali, Tajoli deve essere ricordato per la bellezza della sua voce ed i virtuosismi di cui era capace. Fu talmente popolare all'inizio degli anni Cinquanta che confezionarono una sceneggiatura cinematografica tutta per lui intitolata Il romanzo della mia vita, film interpretato dallo stesso artista.

Nel gennaio del 1952 l'obiettivo di Palmas si fermò su un giovane attore con la chitarra in mano, Febo Conti, divenuto popolare come conduttore di trasmissioni radiofoniche e televisive. Non è mai stato ricordato il suo talento canoro e la foto permette di associarlo alla sua attività teatrale. All'epoca non si era ancora affacciato alla Tv che lo consacrerà conduttore di trasmissioni per ragazzi negli anni Sessanta con il programma Chissà chi lo sa?.

Gorni  Kramer e Walter ChiariGorni Kramer, ripreso al pianoforte in ambiente familiare nel marzo del 1952, era già assai famoso come fisarmonicista, conduttore di orchestre jazz e di tanghi argentini; aveva già inciso numerosi dischi per la Fonit. Fu l'anno in cui incontrò Pietro Garinei e Sandro Giovannini e si dedicò alla composizione per il teatro musicale. Sono sue le musiche della rivista Attanasio, cavallo vanesio del 1952-53 interpretate da Renato Rascel e Lauretta Masiero.

Sempre del marzo 1952 è la foto del cantante bolognese Ariodante Dalla. Parente di Lucio Dalla, vinse nel 1947 il concorso voci nuove indetto dalla Rai, incise per la Cetra e cantò con le orchestre di Beppe Mojetta, Pippo Barzizza, Carlo Savina e Nello Segurini. Per la sua eleganza, non suffragata dalla foto, era soprannominato Lord Brummel. Nel 1953, dopo un periodo di silenzio, ritornò a cantare col nome di Dario Dalla, poi la sua carriera fu interrotta da un infarto.

Il 1953 fu un anno particolarmente intenso durante il quale si avvicendarono di fronte ai più agognati microfoni - conseguentemente di fronte alla "camera" di Giuseppe Palmas - i grandi nomi della canzone italiana. A Napoli era attivo, all'epoca, un personaggio chiamato "'o chiagnazzaro2 (il piagnone) per i toni delle sue canzoni e per l'uso del vibrato della sua voce che trasmettevano una commozione tutta partenopea. Il suo nome è Giacomo Rondinella e la sua posa è emblematica. Tra le sue incisioni è da ricordare un'antologia di 116 classici napoletani dal significativo titolo Napoli fonte perenne di melodia. Poco distante - a Capri - era attivo il cantante-chitarrista Scarola il quale, come interprete della canzone napoletana classica, divenne in patria un'attrazione per vip internazionali al pari della Piazzetta e dei Faraglioni, mentre negli Stati Uniti venne idolatrato. Un altro cantante-chitarrista era possibile incontrare nell'anno 1953 tra i tavoli dei ristoranti e portava il nome di Domenico Modugno. Componeva e cantava canzoni in dialetto siciliano e pugliese come ad esempio U pisci Aurelio Fierrospada. In seguito compose in italiano canzoni come Lazzarella interpretata da Aurelio Fierro nel 1957, Resta cu 'mme incisa da Roberto Murolo e La donna riccia lanciata da Renato Carosone. Il trionfo arrivò con la partecipazione al Festival di Sanremo del 1958 dove la canzone Nel blu dipinto di blu ovvero Volare sancì una svolta nella canzone melodica italiana. La foto del 1959 ritrae Domenico Modugno mentre era già all'apice della popolarità ma i suoi successi non terminarono; in quell'anno si presenta a Sanremo con Piove, nel 1960 con Libero, nel 1962 canta Addio... addio, nel 1966 Dio, come t' amo! Vinse, in coppia con Ornella Vanoni, il festival di Napoli del 1964 con l'indimenticabile Tu si' 'na cosa grande.

Risalendo l'Italia è possibile incontrare, con la sua immancabile chitarra, Fiorenzo Fiorentini. Deve essere ricordato come un cultore delle tradizioni romane avendo scritto popolarissime canzoni come Ho giocato tre numeri al lotto (cantata da Peter Van Wood), Vengo anch'io (no tu no) in collaborazione con Dario Fo ed Enzo Jannacci, La fine del mondo. Inoltre ha contribuito molto alla divulgazione del repertorio di Ettore Petrolini.

Tina AlloriNell'agosto del 1953 Tina Allori non è ancora una cantante conosciuta, ha vinto una semplice gara per dilettanti ed in attesa dei futuri successi ascolta la radio. Le occorrerà attendere un anno per conquistare popolarità, dopo essersi classificata "migliore nuova voce d'Italia" ad un importante concorso bandito proprio dalla Radio nel 1954. Sempre accanto alla radio è la foto di Antonio Basurto, il quale però era già in carriera in quanto vinse nel 1939 un concorso canoro indetto dall'EIAR, il trampolino più importante prima della Tv. Divenne popolare nel secondo dopoguerra lavorando con le compagnie di rivista di Renato Rascel, di Aldo Fabrizi e di Lydia Johnson. Un'altra cantante che debuttò nel 1953 alla radio fu Lina Lancia, nome d'arte di Angela Tonti. Unica donna ripresa da Palmas alla guida di un'automobile, Lina Lancia si caratterizzò per aver prestato la sua voce di cantante ad attrici come Sofia Loren, Silvana Pampanini, Marisa Allasio, Antonella Lualdi, Diana Dors e per questo venne soprannominata "la donna dello schermo". Legato al cinema fu anche il compositore e direttore d'orchestra Armando Trovajoli. Negli anni Cinquanta fu alla guida di una storica orchestra e nel 1953, anno nel quale venne fotografato al pianoforte, diresse al Festival di Sanremo. Furono gli anni in cui associò la passione per il jazz, suo primo amore, con la composizione di colonne sonore destinate al cinema di cui oggi se ne possono contare circa 250.

Dopo aver affidato il successo quasi esclusivamente alla produzione discografica, Natalino Otto partecipò nel 1954, anno che precede quello della foto, al Festival di Sanremo con 5 canzoni. Quattro giungeranno in finale (Mogliettina, Notturno per chi non ha nessuno, Donnina sola, Con te) ma nessuna di quelle eguaglierà il successo, la qualità, l'ironia e l'interesse delle canzoni di molti anni prima come Parlami d'amore Mariù, Mister Paganini, Mamma voglio anch'io la fidanzata, Trotta cavallin, Ho un sassolino nella scarpa. Il Festival di Sanremo riuscì a cancellare tutte le novità ed i ritmi musicali che con difficoltà arrivarono dall'America durante il Ventennio fascista facendo arretrare la canzone italiana di tanti anni. Natalino Otto incise più di tremila canzoni ed il suo contributo all'innovazione non oltrepassòil 1953.

Quartetto CetraL'innovazione fu essenzialmente una semplice attenzione ed imitazione dei nuovi ritmi provenienti dal Nuovo Continente. Uno dei gruppi più sensibili fu il Quartetto Cetra composto da Tata (Giovanni) Giacobetti, Lucia Mannucci, Felice Chiusano e Virgilio Savona. Il quartetto, nato a Roma nel 1940, incise nel 1945 il primo boogie-woogie tutto italiano dal titolo Pietro Vughi il ciabattino. Una vecchia filastrocca irlandese, rielaborata alla loro maniera, nel 1949 divenne il loro più grande successo discografico ed un motivo da tutti conosciuto: Nella vecchia fattoria. Nel 1953, anno della foto romana, il Quartetto Cetra aveva già definito un modo di "rappresentare" le canzoni in forma teatrale che determinò il loro inconfondibile stile.

L'avanspettacolo ed il varietà furono i generi di teatro musicale più popolari degli anni Cinquanta, generi che fecero conoscere al pubblico italiano "il piccoletto", alto 1 metro e 61 centimetri, di nome Renato Rascel. Nella stagione 1952-53, fu protagonista con Lauretta Masiero del già citato Attanasio, cavallo vanesio. Replicarono gli stessi protagonisti nella stagione successiva (1953-54) con Alvaro piuttosto corsaro. E' stato autore ed interprete di storiche canzoni come Arrivederci Roma, scritta nel 1955. L'impronta surreale, estemporanea e dedita al non-sense di Renato Rascel, che si è fatto chiamare anche Harry Slaven e Ronny Boy (il suo vero nome era Renato Ranucci) ha attraversato tutto il teatro comico italiano dall'avanspettacolo alla rivista, per trasformarsi nella drammaticità patetica in alcuni film o nella comicità medio borghese della commedia televisiva italiana.

Discendenti da una illustre famiglia circense le Sorelle Nava (Pinuccia, Diana, Lisetta) formarono un Trio al quale si aggiunse, nel 1953, la quarta sorella Tonini. Si esibirono come ballerine, spesso acrobatiche, attrici brillanti e cantanti con un'esuberante carica di vitalità che le rendevano irresistibili. La foto le ritrae quasi al termine della loro carriera. Nel 1955 Lisetta intraprese l'attività come solista interpretando un carissimo personaggio televisivo, il pagliaccio Scaramacai.

Gino LatillaIl Festival di Sanremo del 1954 venne vinto dal sorridente Gino Latilla con la canzone Tutte le mamme. Si narra che appena entrato come cantante nella grande orchestra di Cinico Angelini, il giovane Gino Latilla, che all'epoca cantava Bongo Bongo Bongo (sdare bene tu nel Congo...), si innamorò perdutamente di Nilla Pizzi senza essere da lei ricambiato. Si accoppiò poi, sulla scena e nella vita, con Carla Boni con la quale cantò duetti canori come Timida serenata. A metà degli anni Cinquanta nacque un loro fan club, l'ABLA, ovvero Amatori Boni Latilla Associati.

La Wandissima, personaggio di sogno per un'Italia da poco uscita dalle ristrettezze della guerra, nel 1954 aveva già ottenuto tutto il successo che una soubrette poteva auspicarsi. La stagione 1953-54, con la compagnia di Macario, vide Wanda Osiris (vero nome Anna Menzio) protagonista della rivista Made in Italy, da ricordare perchè il suo ingresso in scena venne salutato da un applauso lungo 3 minuti e 22 secondi. Il 1954 fu anche l'anno della canzone Ti porterò fortuna tratta dalla rivista Festival. Le sue passerelle e le sue discese delle scale hanno costruito l'indelebile personaggio della divina, sensuale ed irraggiungibile.

Il gruppo vocale Due + Due venne fondato da Nora Orlandi del 1952 e fu attivo fino al 1963 partecipando a migliaia di festival, incisioni, trasmissioni radiofoniche e televisive. Della prima formazione del 1952 facevano parte, la stessa Nora Orlandi, Rosetta Fucci quale voce solista, Marcello Fabrizi ed un altro componente di cui non si conosce il nome e che venne presto sostituito da Massimo Cini. Nel 1954 Rosetta Fucci si staccò dal gruppo per intraprendere la carriera da solista ed anche Marcello Fabrizi lasciò i compagni. Al loro posto entrarono Paola Orlandi ed Alessandro Alessandroni. Quest'ultima dovrebbe essere la formazione rappresentata nella foto.

Achille Togliani e Cinico AngeliniQuando nel 1955 il Festival di Sanremo venne ripreso in diretta dalla Tv arrivò al suo apice il successo dell'orchestra del maestro Cinico Angelini. L'epopea dell'Orchestra Angelini iniziò nel 1930 quando venne chiamata ad eseguire musica da ballo alla Sala Gay di Torino, la più famosa sala da ballo dell'epoca i cui concerti erano trasmessi in diretta dall'EIAR. Il maestro Angelini introdusse, per primo in Italia, la presenza del cantante fisso nell'organico orchestrale sullo stile delle grandi orchestre americane da cui riprese anche il repertorio. Fu il perenne rivale di Pippo Barzizza, altro direttore d'orchestra.

Nel 1955 Claudio Villa approdò al Festival di Sanremo anticipando il play-back. Una faringite costrinse il cantante a disertare l'ultima sera del festival, la sera della diretta e del collegamento con tutto il mondo. Agli organizzatori non restò che far ascoltare il disco. Qualcuno mormorò si trattasse di una mossa di furbizia ed il "reuccio della canzone" si aggiudicò il primo premio con Buongiorno tristezza ed il secondo con Il torrente, cantate entrambe con Tullio Pane. Prima del "discorso del piedistallo" attaccato dalla stampa per la sua presunzione e prima di aver considerato la donna Il pericolo numero uno (entrambi gli eventi sono collocabili nel 1957) Claudio Villa posa i piedi, non sul piedistallo, ma sui pedalini della sua moto e saluta attraverso l'obiettivo di Palmas - ovviamente a fianco del Colosseo - i suoi ammiratori con una cartolina destinata a tutti i "Claudio Villa Fans Club" fondati da lui stesso. La sua passione per la moto non si è mai fermata; nel 1975 quando sposò la diciassettenne Patrizia Baldi insieme partirono, per la luna di miele, in sella alla motocicletta e con la tenda. Ha inciso circa 3.000 canzoni, venduto 45 milioni di dischi in tutto il mondo e girato 25 film musicali. Non è da tutti.

Jula de PalmaLo stile innovativo, la carica di sensualità e l'atteggiamento anticonformistico distinsero Jula De Palma dagli altri interpreti della "canzone all'italiana" che, come lei, parteciparono alle edizioni del Festival di Sanremo dal 1955 in poi. La canzone Tua, presentata nell'edizione sanremese del 1959, provocò scandalo in quanto alludeva all'amore fisico togliendole quella popolarità che la televisione, ancora bigotta, avrebbe potuto darle. Da tutt'altra parte si collocò il Duo Fasano, rappresentante del genere melodico swing che alla fine degli anni '50, epoca del ritratto, venne messo in ombra dagli "urlatori". Quale esponente della "vecchia guardia", alla fine degli anni Cinquanta, si collocava Narciso Parigi che vinse nel 1959 il Festival di Velletri con la canzone Il postino innamorato. Narciso Parigi divenne popolare nel secondo dopoguerra con canzoni come Firenze sogna, Porti un bacione a Firenze, Sulla carrozzella. Fu un interprete di canzoni dialettali e stornellatore con una voce da tenore leggero che gli permise di interpretare anche operette. Un classico interprete della canzone napoletana è stato Aurelio Fierro il quale vinse tre volte il Festival di Napoli. Nel 1959 la sua attività era divisa tra il Festival di San Remo, quello di Napoli e le numerose tournèe all'estero. Alla cultura partenopea ha dedicato e continua a dedicare la sua vita: dalla passata fondazione di una casa discografica (la King) a quella più recente di una Accademia di promozione della canzone napoletana, dall'attività politica di consigliere comunale all'edizione di una grammatica (Grammatica della lingua napoletana) per finire col ristorante da poco aperto nel centro storico di Napoli ('A canzuncella).

Lelio LuttazziAnche l'universo jazz è entrato nella storia della canzone italiana e nell'obiettivo di Giuseppe Palmas: dall'orchestra di Flavio Carraresi, la cui carriera iniziò nel 1950 al Jazz Club di Milano suonando con Basso, Vallambrini e Stan Getz, al pianista jazz Lelio Luttazzi, assai più famoso come presentatore anche se ha composto brani di successo come Souvenir d'Italie, Quando una ragazza a New Orleans cantata da Jula de Palma, Bum ahi che colpo di luna e Una zebra a pois cantate da Mina.

Quando venne ritratto nel 1959 da Palmas, Bruno Canfora non era ancora il televisivo direttore d'orchestra dei più popolari show come "Canzonissima"e "Studio Uno". Tanti i brani di successo e le sigle televisive da lui composti e conosciuti per le interpretazioni di Mina (Due note, Vorrei che fosse amore, Brava, Conversazione, E sono ancora qui, Un bacio è troppo poco, Sabato notte, Nècome nè perchè ), di Rita Pavone (Fortissimo, Il geghegè, Il ballo del mattone ), di Ornella Vanoni (Tutta la gente del mondo ), delle gemelle Kessler (Da-da-umpa ), di Silvye Vartan (Zum zum zum) e di Rocky Roberts (Stasera mi butto ), solo per citare i più famosi. Un altro direttore d'orchestra, Arturo Strappini, aveva già abbandonato l'attività concertistica per dedicarsi alle musiche da film ed all'insegnamento del canto aprendo nel 1956 una scuola romana che prese il suo nome.

TotòAssai denso fu l'anno fotografico 1959. E' possibile anche incontrare Arturo Testa la cui testa è tra le gambe di Giovanna Avena ed un signore in ciabatte dal nobile nome di Antonio De Curtis. Che dire di Totò ed il mondo della canzone? Delle sue 70 canzoni scritte, trascurando quelle destinate alla rivista, solo Malafemmina (1951) è ricordata dal grande pubblico. Interpretata inizialmente da Giacomo Rondinella, Malafemmina è una canzone d'amore che prima o poi tutti gli uomini hanno dovuto cantare. A lui è stato destinato uno scatto in terrazzo, un ritratto senza posa che restituisce l'attore alla quotidianità, all'umana solitudine.

Giuseppe Palmas non poteva avere uno scatto più rappresentativo per Ornella Vanoni. La noia per la vita ricca ed oziosa, la voce aspra e spigolosa la fecero diventare un personaggio insolito. Nel 1959, Ornella Vanoni èla "cantante della mala". Un ruolo voluto da Giorgio Strehler, a cui era sentimentalmente legata, il quale confezionò su misura uno spettacolo fatto di canzoni di Jacques Brel, Brecht-Weill e vecchie ballate popolari. Spettacolo presentato anche al Festival dei Due Mondi di Spoleto, occasione in cui fu ritratta la foto.

Sempre nel 1959 comparve davanti all'obiettivo di Palmas una giovane attrice, da pochi anni ritornata in Europa dall'Egitto dove nacque da genitori calabresi. Era Dalida i cui successi musicali ebbero inizio in Francia, ma la sua fama si legò al gesto tragico di Luigi Tenco che nel 1967 si tolse la vita dopo la partecipazione al Festival di Sanremo. Dalida, in quell'occasione, cantò in coppia con Tenco la canzone Ciao amore ciao e con lui condivise sentimenti che la portarono ad imitare il suo gesto.

Fred BuscaglioneAlla fine degli anni Cinquanta canzoni eroicomiche come Che bambola! (1956), Teresa non sparare (1957), Eri piccola così (1958) inaugurano un genere, rimasto irripetuto, che rimanda alle celluloidi americane dei "bulli e pupe". Il personaggio interpretato da Fred Buscaglione, costruito dal paroliere Leo Chiosso, era il playboy dallo sguardo duro e dal cuore tenero che viene messo in crisi da bionde esplosive apparentemente svampite. Gli elementi costituenti il suo fascino sono: la voce roca, il baffo da delinquente, il bicchiere di whisky, l'eterna sigaretta ed l'alone di profumo che le bionde gli lasciavano (presumibilmente) attorno. Le foto del 1959, anno precedente la scomparsa del tombeur de femmes torinese, contengono quasi tutti queste caratteristiche (tranne l'ultima). Buscaglione si schiantò con la sua Thunderbird rosa contro un camion all'età di 39 anni con in cuore il dolore per la sua donna (Fatima Robins) che l'aveva lasciato dopo che lui le aveva dato tutto.

Sul versante femminile la seduzione fu l'arma usata della giovane Maria Paris incantatrice dei pescatori del partenopeo quartiere Pallonetto di Santa Lucia dove nacque. Nei primi anni Cinquanta divenne protagonista della canzone napoletana incarnando il ruolo caro al pubblico napoletano della "sciantosella, figlia di mammà". Poi la gelosia del suo fidanzato-manager la costrinse a ridurre le scritture facendola quasi scomparire dalle scene finchè si ribellò e nel 1958 fece ritorno al festival di Napoli interpretando Tuppe tuppe mariscià . La foto di Maria Paris è l'esempio di un'apprezzabile parte dell'archivio fotografico di Palmas nella quale soubrettes, attrici, attricette e cantanti vennero riprese in posizioni... diciamo "accattivanti". Meritavano una sezione più rappresentativa perchè il mostrarsi è stata parte integrante della strategia del successo nel mondo dello spettacolo e da sempre fonte di interesse. Un'intera mostra andrebbe dedicata alle gambe fotografate da Palmas, ma... non resta che aspettare.

MilvaLa rassegna fotografica si dovrebbe concludere con Milva, i cui due ritratti scattati a poca distanza di tempo rivelano due diversi volti della cantante di Goro. Due diversi sguardi, quasi a segnare il momento del passaggio dalle balere dell'Emilia Romagna, nelle quali cantava con lo pseudonimo di Sabrina, alla platea nazionale accanto ad altre rivelazioni femminili di quegli anni: Mina ed Ornella Vanoni. Trascurando la coerenza cronologica dell'archivio fotografico si chiude la sezione dedicata alla canzone italiana con una scena rappresentativa del decennio che si stava affacciando: al bar col juke-box dove i sogni americani, le voci dei gruppi inglesi e le tiepide melodie italiane formarono un mix musicale che produsse solo emulazione.

Franco Dell'Amore

An intimate glance at Italian popular songs of the 1950s
by Franco Dell'Amore (Dell'Amore Management)

Giuseppe Palmas documented Italian popular singers of the 1950s with the eye of someone who consciously communicated an achieved intimacy with the artists. His subjects, caught in intimate and indiscreet poses, reveal the protagonistas complicity and the photographer's professionalism. Looking into these artistsa private lives or otherwise mundane situations is almost embarrassing; yet the photographs bring back the atmosphere which the songs themselves can no longer bring to life.

The fifty images exhibited, which also document the debut of Italian popular songs, are arguably among the best in Giuseppe Palmas' photographic archive; they were chosen according to esthetic, documentary and sentimental criteria, resulting in a very personal selection for which I feel tremendously responsible. The years 1951 and 1960 are the extreme chronologies between which popular singers and their pursuers moved. Both years are not insignificant; 1951 marked the beginning of the Sanremo Festival, and 1960 closes one musical era and opens that of rock.

Nilla PizziThe journey must begin with an indiscreet glance at Nilla Pizzi's neckline in September, 1951. Her real name was Adionilla Pizzi, and she is one of the most frequently portrayed subjects in the archive. The photos reveal both her admirers as well as her sinuous but always elegant poses. She claims to have launched her career in 1951 at the Sanremo Festival which she won with Grazie dei fiori. At the time, however, she had already made a dozen recordings of romantic themes, rumbas, sambas and conghes. In 1952 she won first place at Sanremo with Vola colomba, second place with Papaveri e papere and third place with Una donna prega, a record still unbeaten in Italy's biggest competition. In 1953 the "queen of song" came in second with Campanaro, an insufferable tune dedicated to the young Alpine troops of Adamello. In any case, thank you Nilla for a lifestyle that others should imitate.

Achille Togliani was also invited to the 1951 Sanremo Festival by maestro Angelini. This was a year of success with fansa growing requests for autographs. During the shooting of a photo romance he met a certain Sofia Lazzaro (later Sofia Loren) whom he perhaps enchanted with his persuasive voice and his charme, as he did with so many other girls who admired his convertible. Achille Togliani invented the "canzone confidenziale", replacing old provincial tunes and popular canons with a refined melodic style of Italian popular song in the early 1950s.

Peter Van WoodThe photo of the Carosone Trio is from October 1951. The group formed two years earlier to open the Shaker Club in Naples, owned by the impresario Pacenza. Next to Renato Carosone's piano was Gege Di Giacomo's lively percussion and the Dutchman Peter Van Wood, who was immortalized for his electric guitar which produced strange sounds. The trio's repertory was still all American; Carosone started mixing this with Neapolitan songs a few years later with Tu vuo fa' l'americano (1956), in which boogie-woogie rhythm accompanies a Neapolitan text. On June 4, 1955 the group inaugurated the club Bussola di Viareggio, and in the same place a month later they were photographed by Palmas' camera. In 1960 Renato Carosone withdrew from every public forum. The times were changing, and the Neapolitan sniffed the air and didn't want to get caught up in the movement of 1968 in Italy, which was set off officially by the demonstration that year at the famous Bussola Club, a traditional venue for Italy's high class popular singers and artists.

After having worked for Radio Trieste and passing himself off as an American secret service agent Teddy Reno, pictured in 1951 and 1952, founded the recording house "Cgd" (Compagnia Generale del Disco). He became a performer of the genre "confidential-song", in which he mixed American classic standards with Italian songs like Piccolissima serata or Adormentiamoci così. In 1950 Teddy Reno sang for Juan and Evita Peron in Argentina at a party which turned into a comedy of errors. The Italian ambassador mistook him for Giacomo Rondinella and he received the applause meant for John Wayne. For several years he organized the Festival degli sconosciuti (Festival of the Unknowns), where he met a spunky girl named Rita Pavone, whom he married in 1968.

Quartetto StarsThe pictures from 1951 conclude with the Quartet of Stars, an female group including Mariuccia Barbesini, Mariolina Gai, Enrica Pereno and Santina Della Ferrera. The photos from 1952 begin with the glass and cigar of Luciano Tajoli. Famous for his "fluttery" vocals, Tajoli should be remembered for his beautiful voice and his virtuosity. He was tremendously popular at the beginning of the 1950s and he performed in a movie written about his life, entitled Il romanzo della mia vita.

In January, 1952 Palmas's lens captured a young actor with guitar in hand called Febo Conti, who eventually rose to popularity as a radio and television show host. His singing talent was never recognized and the photo depicts his initial association with the theater. At the time of the shot he had still not entered the world of television, where in the 1960s he was enshrined as the host of a kids' show called Chissa chi lo sa?

Gorni Kramer, pictured at the piano in March, 1952, was already a well-known accordion player as well as a director of jazz and Argentinean tango orchestras. He had already made several recordings for Fonit. Then came the year in which he met Pietro Garinei and Sandro Giovannini and dedicated himself to composing for musicals. He composed for the musical revue Attanasio, cavallo vanesio in 1952-1953, performed by Renato Rascel and Lauretta Masiero.

Ariondante DallaAnother photo from March, 1952 portrays the singer Ariodante Dalla from Bologna. Related to Lucio Dalla, he won the competition for new voices sponsored by RAI (Italian national television). He made recordings for the Cetra Quartet and sang with the orchestra of Beppe Mojetta, Pippo Barzizza, Carlo Savina and Nello Segurini. For his elegance, not captured in the photo, he was nicknamed Lord Brummel. In 1953 after a period of silence he returned to sing under the name of Dario Dalla, but then his career was interrupted by a heart attack.

Nineteen fifty-three was a particularly intense year during which the great names of Italian popular singing alternated in front of the most desired microphones, and consequently in front of Giuseppe Palmas' camera. In Naples a certain personality called "'O chiagnazzaro" (cry baby) for the tones of his songs and his use of vibrato, which conveyed emotions of an utterly Neapolitan nature. His name is Giacomo Rondinella and his pose is emblematic. Among his recordings is an anthology of 116 Neapolitan classics significantly entitled Napoli fonte perenne di melodia (Naples, perennial fountain of melody). Not far away in Capri the singer/guitarist Scarola was active. As a performer of classic Neapolitan songs he became well-known in Italy as well as among international VIP's on a par with Piazzetta and the Faraglioni, and he was idolized in America. It was possible to meet another singer/guitarist circulating among restaurant tables in 1953 named Domenico Modugno. He composed and sang songs in Sicilian and Puglian dialect such as U pisci spada. Later he went on to compose songs in Italian such as Lazzarella, performed by Aurelio Fierro in 1957, Resta cu'mme, recorded by Roberto Murolo and La donna riccia sung by Renato Carosone. His real triumph occurred at the 1958 Sanremo Festival with the songs Nel blu dipinto di blu or Volare, which ushered in a new era of Italian melodic song. The 1959 photograph portrays Domenico Modugno at the apex of his popularity, but his success did not stop here; in that same year at Sanremo he sang Piove, in 1960 he performed Libero, in 1962 he sang Addio...addio and in 1966 Dio, come ti amo! Together with Ornella Vanoni he won first place at the Festival of Naples with the unforgettable Tu si 'na cosa grande.

Fiorenzo FiorentiniReturning to Italy we meet, with his ever-present guitar, Fiorenzo Fiorentini, scholar of Roman traditions who wrote extremely popular songs such as Ho giocato tre numeri al lotto (sung by Peter Van Wood), Vengo anch'io (no tu no) in collaboration with Dario Fo and Enzo Jannacci, and La fine del mondo. He also contributed greatly to the popularization of Ettore Petrolini's repertoire.

In August, 1953 when Tina Allori was still unknown, she won a small amateur singing contest and in anticipation of future success, listened to the radio. It took her one year to achieve popularity, after being billed as the "best new voice in Italy" at an important competition organized by the National Radio in 1954. Also pictured next to the radio is Antonio Basurto, who had already launched his career in 1939 by winning a singing competition put on by RAI (Italian National Radio), the most important trampoline for singers prior to television. He became popular after the second World War working with Renato Rascel's revue company, with Aldo Fabrizi and Lydia Johnson. Another woman who d˙buted on the radio in 1953 was Lina Lancia, the stage name of Angela Tonti. The only woman photographed by Palmas driving an automobile, Lina Lancia was known for the fact that she loaned her singing voice to actresses such as Sofia Loren, Silvana Pampanini, Marisa Allasio, Antonella Lualdi and Diana Dors. She thus earned the nickname "lady of the screen". Also connected to the cinema was the composer and orchestra conductor Armando Trovajoli. In the 1950s he directed a major orchestra and in 1953, the year in which he is pictured at the piano, he directed the Sanremo Festival. Later he joined his passion for jazz, his first love, with composing sound tracks destined for the movies, of which today there are about 250.

Natalino OttoAfter having entrusted his success almost exclusively to producing records, Natalino Otto participated in the Sanremo Festival in 1954, the year preceding his photo, with five songs. Four of the songs made it to the finals (Mogliettina, Notturno per chi no ha nessuno, Donnina sola, Con te) but none of them approached the success, the quality, the irony nor the interest of the songs of years past, such as Parlami d'amore Mariu, Mister Paganini, Mamma voglio anch'io la fidanzata, Trotta cavallin, and Ho un sassolino nella scarpa. The Sanremo Festival managed to obliterate all the novelties and musical rhythms which had been imported with great difficulty from America to Italy during the twenty-year Fascist era, and set back Italian popular singing by many years. Natalino Otto recorded more than three thousand songs and his contribution to innovation does not go beyond 1953.

Innovation during the 1950s consisted essentially of simple attention to and imitation of the new rhythms coming from the US. One of the groups most sensitive to this was the Cetra Quartet, composed of Tata (Giovanni) Giacobetti, Luzia Mannucci, Felice Chiusano and Virgilio Savona. The quartet, born in Rome in 1940, recorded the first boogie-woogie in Italian in 1945 with the title Pietro Vughi il ciabattino. An old Irish nursery rhyme, re-elaborated in their style, became their biggest hit record in 1949 and a motif known by all: Nella vecchia fattoria. In 1953, the year they were photographed in Rome, the Cetra Quartet had already defined their unmistakable style of singing and acting on stage.

Renato RascelThe curtain-raiser and the variety show were the most popular venues of musical theater in the 1950s. One singer who thus became known to the Italian public was "il piccoletto" (the little man), 5 feet 3 inches tall, named Renato Rascel. During the 1952-53 season he starred next to Lauretta Masiero in the above-mentioned Attanasio, cavallo vanesio. The same protagonists did a repeat the next season (1953-54) with Alvaro piuttosto corsaro. Rascel authored and performed historic songs such as Arrivederci Roma, written in 1955. Renato Rascel, who was also called Harry Slaven and Ronny Boy (his real name was Renato Ranucci) created a surreal impression, extemporaneous and nonsensical, which crisscrossed the whole of Italian comic theater from the curtain-raiser to the revue, and transformed itself into melodrama in some films or into the middle-class humor of Italian television comedy.

Descended from an illustrious circus family, the Nava Sisters (Pinuccia, Diana and Lisetta) formed a trio which joined the Tonini sistersa quartet in 1953. They performed as ballerinas, often acrobatic, and were brilliant actresses and singers with an exuberance and vitality which made them irresistible. The photograph captures them at the end of their careers. In 1955 Lisetta went solo, portraying much-loved TV personality Scaramacai the clown.

In 1954 a smiling Gino Latilla won the Sanremo Festival with the song Tutte le mamme. It is said that as soon as he started singing in Cinico Angelini's famous orchestra, the young Gino Latilla, who at the time sang Bongo Bongo Bongo (sdare bene tu nel Congo...), fell hopelessly in love with Nilla Pizzi, who did not reciprocate his feelings. Later he paired up on the screen and in real life with Carla Boni, with whom he sang duets such as Timida serenata. In the mid-1950s one of their fan clubs, l'ABLA (Amatori Boni Latilla Associati) was founded.

Wanda OsirisWandissima, a dream character for an Italy just emerging from the impoverishment of war, had in 1954 already achieved all the success that a soubrette could have wished for. During the 1953-54 season Wanda Osiris (real name Anna Menzio) starred along with the Macario Company in the revue Made in Italy, memorable because her entrance onto the stage was met by 3 minutes and 22 seconds of applause. In 1954 she also sang the song Ti portero fortuna taken from the Festival revue. Her entrances and descents from stairways conveyed an indelible impression of a divine, sensual and unreachable figure.

The vocal group Due + Due was founded by Nora Orlandi in 1952 and sang until 1963, participating in thousands of festivals, recordings, and radio and television programs. The original group formed in 1952 consisted of Nora Orlandi, Rosetta Fucci (vocal soloist), Macello Fabrizi and another member whose name is unknown and was soon replaced by Massimo Cini. In 1954 Rosetta Fucci broke away to take up a career as a soloist and Marcello Fabrizi also left the group. In their places came Paola Orlandi and Alessandro Alessandroni. This is most likely the combination represented in the photo.

When the Sanremo Festival was broadcast live on TV in 1955, Cinico Angelini's orchestra reached the apex of its success. The legend of the Angelini Orchestra began in 1930 when it was called to play dance music at the Sala Gay in Turin, the most famous dance hall of the time, from where concerts were broadcast live by Italian National Radio. Maestro Angelini introduced for the first time in Italy the presence of a permanent singer in the make-up of the orchestra in the style of the great American orchestras, from which he also took his repertoire. His perennial rival was Pippo Barzizza, another orchestra conductor.

Claudio VillaIn 1955 Claudio Villa arrived at the Sanremo Festival expecting to lip-sync his numbers. Laryngitis forced the singer to skip the last evening, the evening of live performances broadcast around the world. The organizers were forced to play Villa's record. Someone grumbled about a clever move, but the "little singing king" won first place with Buongiorno tristezza and second with Il torrente, both sung with Tullio Pane. Prior to his "pedestal speech" which was attacked by the press for its presumptuousness, and before considering women "Danger number one" (both events took place in 1957) Claudio Villa posed with his feet not on a pedestal, but on the pedals of his motorcycle and waved at Palmas' lens - obviously next to the Colosseum - and at his fans with a postcard destined for everyone in the "Claudio Villa Fan Club", founded by himself. His passion for motorcycles never stopped. In 1975 he married the 17-year-old Patrizia Baldi and they departed on their honeymoon in the saddle of a motorcycle with a tent. He recorded around 3,000 songs, sold 45 million records world-wide and played in 25 musical films. Not a bad record.

Jula De Palma's innovative style, her sensuality and nonconformist attitude distinguished her from other performers of Italian popular songs who, like she, participated in the Sanremo Festival from 1955 onward. The 1959 Sanremo version of her song Tua provoked scandal for alluding to physical love, thus depriving her of the popularity that television, still prudish, could have given her. In a completely different vein, the Fasano Duo created a genre of melodic swing which, in the late fifties, the time of this portrait, was overshadowed by the "shouters". At the end of the 1950s that element of the "old guard" was represented by Narciso Parigi, who won the 1959 Velletri Festival with the song Il postino innamorato. Narciso Parigi became popular in the post-war era with songs like Firenze sogna, Porti un bacione a Firenze, and Sulla carrozzella. He was an interpreter of songs in dialect and serenades, with a light tenor voice which would have been suited for operetta as well. Another classical interpreter of Neapolitan songs was Aurelio Fierro, who won the Naples Festival three times. In 1959 his activity was divided between the Sanremo Festival, the Naples Festival and numerous tours abroad. He dedicated and continues to dedicate his life to Neapolitan culture: from founding a recording studio (la King) years ago to more recently establishing an academy to promote Neapolitan music, from his political activity on the Naples City Council to publishing a grammar book (Grammar of the Neapolitan language), and recently opening a restaurant in the historic center of Naples 'A canzuncella).

Mina e ModugnoThe world of jazz also impacted Italian popular song and Giuseppe Palmas' work: from the orchestra of Flavio Carraresi, who launched his career in 1950 at the Jazz Club of Milan playing with Basso, Vallambrini and Stan Getz, to the jazz pianist Lelio Luttazzi, much more famous as an announcer even though he composed pieces such as Souvenir d'Italie, Quando una ragazza a New Orleans sung by Jula de Palma, and Bum ahi che colpo di luna and Una zebra a pois sung by Mina.

When portrayed by Palmas in 1959, Bruno Canfora was not yet director of such popular TV shows as "Canzonissima" and "Studio Uno". He composed countless hits and TV signature tunes which were sung by Mina (Due note, Vorrei che fosse amore, Brava, Conversazione, E sono ancora qui, Un bacio e troppo poco, Sabato notte, Né come né perché), Rita Pavone (Fortissimo, Il geghegé, Il ballo del mattone), Ornella Vanoni (Tutta la gente del mondo), the Kessler twins (Da-da-umpa), Silvye Vartan (Zum zum zum) and Rocky Roberts (Stasera mi butto), to note only the most famous. Another conductor, Arturo Strappini, had already stepped out of the concert circuit to dedicate himself to film music and teaching by opening a school in Rome which carries his name.

The year 1959 was a particularly prolific one for Palmas. Among others, this is when he portrayed Arturo Testa with his head (testa in Italian) between Giovanna Avena's legs, as well as a man in slippers by the noble name of Antonio De Curtis. What is there to say about Totò and the world of song? Of the 70 songs he wrote, not to mention those destined for the revue, only Malafemmina (1951) is remembered by the greater public. Initially performed by Giacomo Rondinella, Malafemmina is a love song which, sooner or later, all Italian men had to sing. He was portrayed on a balcony, a candid shot which brings the actor back to every day life, to the solitary private life which he led.

Ornella VanoniGiuseppe Palmas could not have taken a more appropriate snapshot of Ornella Vanoni. Bored with a life of wealth and idleness, her rough, sharp voice made her an unusual character. In 1959 Ornella Vanoni is the "dark lady", a role desired by Giorgio Strehler, to whom she was sentimentally attached, and who put together a play made of songs by Jacque Brel, Brecht-Weill and other old popular ballads. The play was also performed at the Festival dei Due Mondi in Spoleto, when the photo was taken.

Still in 1959 a young actress found herself in front of Palmas' lens. She had recently returned to Europe from Egypt, where she was born to parents from Calabria. Her name was Dalida, and her musical success started in France, but her fame was bound to the tragic gesture of Luigi Tenco, who in 1967 took his life after taking part in the Sanremo Festival. Dalida, on that occasion, sang with Tenco the song Ciao amore ciao. She shared the same sentiment with him and later committed suicide as well.

At the end of the 1950s heroic-comic songs such as Che bambola! (1956), Teresa non sparare (1957) and Eri piccola così (1958) inaugurated a genre, never repeated, which was inspired by American gangster movies of "guys and dolls". The character interpreted by Fred Buscaglione, built by the lyricist Leo Chiosso, was a playboy with tough looks and a soft heart who gets into trouble with explosive blondes who are apparently dumb. His fascination consisted of the following elements: a gravely voice, a delinquentas mustache, a glass of whiskey, the eternal cigarette and a halo of perfume which blondes (presumably) have just left hovering over him. The 1959 photo, taken the year before the womanizer from Turin died, contain nearly all these elements (excluding the last one). Buscaglione crashed his pink Thunderbird into a truck at the age of 39 while suffering a broken heart for his lady (Fatima Robins) who had just left him after he had done everything for her.

Maria ParisOn the female side, the young Maria Paris used seduction as a weapon with the fishermen of the Neapolitan quarter Pallonetto di Santa Lucia, where she was born. In the early fifties she became the star of Neapolitan song, incarnating the role of the spoiled, willful mamma's daughter, so dear to the Neapolitan public. When her fiancé/manager's jealousy forced her to cut back on her contracts, she almost disappeared from the scene, until she rebelled and in 1958 returned to the Naples Festival, performing Tuppe tuppe mariscia. The photo of Maria Paris is an example of an appreciable part of Palmasa photographic archive in which soubrettes, actresses, starlets and singers are pictured in captivating poses. These photos deserved a more representative section since posing was an integral part of their success strategy in the world of show business. An entire exhibit could be dedicated to the legs photographed by Palmas, but...that will have to wait.

This photographic survey must conclude with Milva, whose two snapshots taken in short succession reveal two diverse sides of the singer from Goro. Two different glances, in a way illustrating her moment of passage from the dance halls of Emilia Romagna where she sang under the pseudonym Sabrina, to the national scene alongside two other female rising stars of those years, namely Mina and Ornella Vanoni. Notwithstanding the chronological order of Palmas' archive, this section dedicated to Italian popular song ends with a scene typical of the approaching decade: a cafe with a juke-box where the American dream, voices of English bands and tepid Italian melodies form a musical mix which could only have been emulated.

Franco Dell'Amore

home - istruzioni - biografia - caratteristiche archivio - curriculum - rassegna stampa - scoop
soggetti fotografati - ricerca - mostre on line - prezzi - acquisti - collaborazioni - link - contatti

home - help - biography - archive features - curriculum - press review - great scoops
photographed subjects
- search - on line exhibitions - prices - shopping - partnerships - links - contact us

© Archivio Fotografico Giuseppe Palmas - Tutti i diritti riservati
© Giuseppe Palmas Photographic Archive - All rights reserved